«Togliere l'amicizia agli ebrei». Siamo alla follia... razziale
Luca Nivarra, docente all'Università di Palermo, fa una proposta scioccante e da rimandare subito al mittente.
E poi l’idiota doveva arrivare e il fatto che sia un docente dell’Università di Palermo e che insegni diritto, rende la vicenda ancora più inquietante e un po’ inverosimile.
Costui ha lanciato una campagna dal sapore d’altri tempi, tempi oscurati dalle leggi razziali: «togliere l’amicizia su Facebook agli ebrei, anche quelli buoni».
Il suo pensiero, il professor Luca Nivarra, lo ha articolato così: «Un segnale, per quanto modesto, potrebbe consistere nel ritirare l'amicizia su Fb ai vostri “amici” ebrei, anche a quelli “buoni”, che si dichiarano disgustati da quello che sta facendo il governo di Israele e le IdF. Mentono e con la loro menzogna contribuiscono a coprire l'orrore: è una piccola, piccolissima cosa ma cominciamo a farli sentire soli, faccia a faccia con la mostruosità di cui sono complici».
Sorprende che non abbia pure suggerito a Mark Zuckerberg, che per altro è di famiglia ashkenazita, di mettere una comoda stella gialla sui profili facebook degli ebrei, che così almeno diventa più facile identificarli.
Personaggi come questo Nivarra, che per altro vanta pure di aver avuto ruoli nella CGIL, ci racconta come la deriva - anche a sinistra - sia dietro l’angolo e come bisogna - noi di sinistra - vigilare su chi, idiota, confonde il governo israeliano, sanguinario e criminale, con gli ebrei o con gli israeliani. I quali, val la pena ricordarlo, secondo ogni sondaggio sono in maggioranza totalmente avversi a Netanyahu e allo sterminio di massa che sta attuando a Gaza.
Grazie a Dio sono ateo, ma mi preme ricordare che Adolf Hitler era cristiano e in particolare cattolico. Poi, dettaglio non proprio secondario, era nazista.
Ora cosa facciamo, noi antifascisti intendo, togliamo l’amicizia ai cattolici? Anche quelli “buoni”? Oppure identifichiamo i neo-nazisti e i neofascisti per quelli che sono? Dei criminali di cui uno di nome fa Benjamin Netanyahu.