Stupratori e buoi dei paesi tuoi
C’è un discrimine, superato il quale, la proposta della Lega sulle condizioni per “concedere” la cittadinanza diventa razzista e xenofoba.
Il confine è dato sul fatto se siano regole che valgono solo per i migranti o per tutti, noi compresi.
Alla fin fine quel che, forse un po’ inconsapevolmente, chiedono il deputato Jacopo Morrone e il capogruppo del Carroccio Riccardo Molinari, è che l’avere il passaporto italiano bisogna meritarselo.
Intanto occorre superare un esame di “integrazione” e poi, questo è secondo me il passaggio dirimente, si perde la cittadinanza italiana nel caso di: una condanna definitiva oltre i 5 anni o superiore a 3 per reati di violenza di genere, stupro, maltrattamenti contro familiari e conviventi, stalking, revenge porn.
A questi si aggiungono quelli cosiddetti “culturalmente motivati”, come la costrizione o induzione al matrimonio, le pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili o la tratta di esseri umani.
Purtroppo, e secondo me inspiegabilmente, non c’è, tra i reati, quello antisociale per eccellenza: l’evasione fiscale.
Ma, il caso vuole, che non pagare le tasse non sia, per la Lega, motivo di espulsione dall’Italia.
Fermiamoci, allora, a quel che gli accoliti di Matteo Salvini prefigurano. Posto che non esistono dati consultabili sulla divisione per etnia di questi reati, diciamo che, se ci basiamo sulla sola popolazione carceraria, possiamo stimare che, dei diecimila condannati, circa tremila sono senza un solido pedigree italiano.
Quindi, tornando al provvedimento di proposta leghista, cosa ce ne facciamo dei presumibili ottomila nostri concittadini non più meritevoli dell’italica cittadinanza?



