Sono bambini e famiglie distrutte
Il dramma dei bambini che hanno ucciso, investendola, una signora al Gratosoglio di Milano è un banco di prova per chi fa il giornalista e per chi i giornalisti dirige
Fermate i cani! Ché questa storia dei bambini che investono una signora, uccidendola, è già tragica di per sé e la curiosità voyeuristica con il giornalismo non c’entra nulla. Ma proprio nulla.
In queste ultime ore ne abbiamo viste davvero di tutti i colori: ogni carta deontologica, a cui i buoni reporter dovrebbero attenersi, resa carta igienica da colleghi giornalisti e ancor di più da direttori con la bava alla bocca per lo scoop. E che minchia di scoop mai sarà possibile?!?!
Dei bambini, abbandonati a loro stessi, in condizione di disagio economico, culturale, sociale, familiare, hanno rubato un’auto. Lo hanno fatto per gioco, per noia: è evidente.
A meno che qualcuno non pensi che un tredicenne e altri tre bambini più piccoli di lui, volessero rubare un’auto con l'idea di venderla, di andare da un ricettatore o chissà cos’altro.
Questa storia è una storiaccia semplice, banale e drammatica. Non occorre l'assalto con telecamera accesa e telecamera nascosta per sapere che questi bambini hanno passato gli ultimi mesi nell’immondizia, negli scarti, i nostri scarti.
Ci piace un sacco - Matteo Salvini è tornato ruspante - l’idea degli "zingarelli ladri", ma se a Milano vi svegliate di buon ora, le donne rom le vedete far la spola tra i nostri sacchetti dell’immondizia a cercar oggetti, oggetti che noi buttiamo.
Rubano, sì: la nostra immondizia. E noi, quando va bene, ci giriamo dall’altra parte; quando va male, ci lamentiamo che ci mettono in disordine la spazzatura.
Quattro bambini hanno rubato un’auto e tragicamente hanno ammazzato una donna. Questa è la storia.
Una delle mamme è stata intervistata, il giornalista ha chiesto: «Si sente di dire qualcosa ai familiari della vittima?». Lei ha risposto: «Cosa posso dire… È da questa mattina che piango, per mio figlio e per lei. Ma cosa posso dire, davvero? Non sono adulti, sono soltanto dei bambini. Non so neanche io cosa pensare».
Una mamma come le altre. Rom? Questo è un dettaglio che non ci dovrebbe interessare.