L’influencer del Consiglio dei Ministri
Quel che inquieta è che sulla questione Flotilla, Giorgia Meloni è la fiera delle banalità… ma quelle becere.
Noi che eravamo per mare diretti a Gaza ci siamo sentiti dire per settimane che eravamo dei vacanzieri… sai che vacanze di merda. E dietro, tutti i follower di Giorgia a scrivere a margine dei nostri post le parole d’ordine della loro influencer del Consiglio dei Ministri.
Ora, la nuova cagata: lo sciopero generale lo si farebbe per farsi il week end lungo. Copyright sempre di Giorgia e così i pappagalli scemi a ripetere sui social: «week end lungo», «week end lungo». Come se chi sciopera non stesse rinunciando a un ventesimo del suo stipendio. Spesso magro stipendio.
Terza gamba del Giorgia pensiero - “pensiero” si fa per dire - : la sinistra non appoggia il piano di pace di Trump. Che è appunto la cagata finale, quella che dà a intendere che a qualcuno gliene freghi qualcosa di quel che il parlamento italiano pensa del così detto piano di pace di Trump. Tipo che se lo bocciassimo, in Medio Oriente tutti si fermano e dicono: «oh cazzo, a Montecitorio han detto ciccia… ora la pace non si può fare».
Giorgia Meloni e suoi camerati del consiglio dei ministri, sembrano pesci in un acquario sempre più putrido, putrido delle cagate che dicono. Evidentemente così putrido che neppure si accorgono che fuori dalla loro bolla, il loro complice Benjamin Netanyahu continua a massacrare persone, in un genocidio senza fine e che solo una Flotilla è riuscita a far emergere dall’assedio dell’informazione di regime.
Intendo del meloniano regime italiano, sia ben chiaro.