Quindi è così: la, anzi le Flotille dirette a Gaza stanno già finendo nel dimenticatoio mediatico.
E con esse, manco a dirlo, pure il dramma di Gaza: se dovessimo basarci su quanto pubblicato - e soprattutto quanto non pubblicato - dai quotidiani italiani Netanyahu non sta più uccidendo nessuno. Ohibò.
La realtà, ovviamente, è assai diversa, non fosse altro che la fame, usata come arma di sterminio di massa, uccide inesorabilmente e senza pausa.
Ecco perché le Flotille dovrebbero essere sempre in prima pagina e in prima pagina dovrebbero essere le miglia marine che mancano al rompere l’assedio della fame.
Ma così non è perché i morti di Gaza non fanno notizia, non la fanno più.
E d’altra parte non fa neppure notizia che improvvisamente si stiano moltiplicando tutti i controlli su imbarcazioni ed equipaggi: s’intende quelli che delle flotille dirette a Gaza fanno parte.
Fermare chi si può fermare è l’imperativo categorico, sicuramente in acque italiane. Imperativo di chi? Chissà…
I media di carta e di radiotelevisione tutto questo tacciono, far urlare i social media è un compito invece affidato a ognuno di noi.
Condividiamo, viralizziamo la flotilla.