Era da un po’ che non leggevamo della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella e, lo ammettiamo, ce ne eravamo felicemente dimenticati.
L’Eugenia lo deve aver saputo e per ricordarci della sua esistenza ha deciso di spararne una delle sue: «Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? A che cosa sono servite? Secondo me, sono state incoraggiate e valorizzate perché servivano a dirci che l'antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, e collocato in una precisa area: il fascismo».
Spiace esser così puntigliosi, ma non è che i nazisti e i fascisti fossero “semplicemente” antisemiti: roba tipo «quanto sono antipatici gli ebrei». No, nazisti e fascisti sono stati dei mostri sanguinari che hanno perpetrato un genocidio andando a cercare gli ebrei casa per casa e poi sterminandone sei milioni.
Siccome non volevano pagare per le efferatezze che avevano compiuto e non volevano esser per questo ricordati nei libri di Storia, i nostri nazisti e i nostri fascisti la memoria dei campi di sterminio hanno cercato di far dimenticare, anche distruggendo fisicamente i forni, le “docce” e tutti gli strumenti di morte che il genocidio avevano materialmente permesso.
In gita ad Auschwitz si va per quello: per far vedere ai ragazzi quanto merde erano i loro antenati. Gli antenati italiani e quelli tedeschi, in particolare. I nazisti e i fascisti: i fascisti sarebbero quelli del fuocherello fatuo che si trova nel simbolo di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni.
Simbolo nostalgico del fascismo, che Giorgia si è messa da sola nel suo simbolo e che il mondo le aveva chiesto di eliminare. Ma lei, orgogliosa, no.
Le gite ad Auschwitz servono a ricordarci che tutto questo è stato e che siamo stati noi. Serve a ricordarlo a noi, che ben lo ricordiamo, e per ricordarlo alla ministra Roccella che, poveretta, soffre di amnesia. Amnesia selettiva, altrimenti nota con il nome di “becera propaganda”.
Si soffre di amnesia, anche quando da femminista diventa antiabortista, ma non me ne vogliano é un classico dei radicali fare il triplo salto politico. Ne ho visto troppi.