La Flotilla è
La Flotilla è, non è stata.
Certo ci sono stati gli schermi delle dirette da ogni barca, che pian piano si sono spenti.
Certo c’è stata l’aggressione dei manipoli israeliani agli ordini del criminale Benjamin Netanyahu.
Certo c’è stata la vigliaccheria del governo italiano e degli altri europei proni alla violazione del diritto internazionale da parte di Israele.
Però, mentre gli equipaggi venivano arrestati, mille equipaggi sono scesi nelle piazze italiane, con gran fastidio del governo di Giorgia Meloni, l’amica di Netanyahu, la complice di Bibi.
In tanti mi avete chiesto, mentre ero imbarcato, cosa potesse essere fatto: c’è uno sciopero generale indetto da USB e CGIL, ci sono piazze da riempire, c’è un genocidio da fermare, c’è un Paese - Israele - da boicottare e così da boicottare ci sono le aziende che con il genocidio si sono arricchite e continuano ad arricchirsi.
Tra queste la nostra Leonardo Spa.
C’è da non essere tra quelli che si girano da un’altra parte. C’è da essere memori del fatto che, come diceva l’antifascista Antonio Gramsci: «L’indifferenza era, è e sempre sarà il peso morto della Storia».
A ognuno decidere se avere un peso e che peso avere.