LA FAMIGLIA DEL BOSCO È DELLA NOSTRA FAMIGLIA
Una vicenda che parla poco di natura e molto di infanzia, diritti, legge e propaganda.
Noi sinistri abbiamo un po’ questa cosa della natura: andarci a vivere.
Non sono cose alla Rambo, quelle sono di quelli di destra, quelli delle divise mimetiche, quelli dei fucili, delle trappole… noi no, noi si va nella natura per imparare da essa, eccetera, eccetera, eccetera.
Cagata? Un po’ sì, ma un po’ Rousseau: nel senso del ritorno alle origini, alla genuinità. Il rifiuto della modernità corruttrice: quella che oggi è telefonini, social marketing, consumismo.
Questa premessa per dire che quella della famiglia nel bosco, quella alla quale hanno portato via i figli, sarebbe stata una perfetta storia nostra. Che non vuol dire vada tutto bene. Che vada bene o male lo stabilisce la legge, la legge vigente e non quella che ci piacerebbe, ovviamente.
E qui sta l’intervento a gamba tesa di Matteo Salvini. Solo gli ingenui possono pensare a un ritorno alla natura del costruttore di ponti sullo Stretto di Messina. Matteo sta cavalcando la vicenda, un po’ in eterna fame di consensi, un po’ perché sa che se i giudici han sbagliato… beh, quale boccone più ghiotto in vista del referendum per la separazione delle carriere?
Lasciando stare, quindi, il fascio-leghista e tornando alla questione della famiglia del bosco, quel che sappiamo è che non sappiamo nulla. Il resto che sappiamo è che, al di là delle foto pixelate, in tutta questa vicenda i bambini non sono stati affatto rispettati, bensì vivisezionati. Tant’è che crediamo di saper tutto e ci ergiamo, al di là della parte, ad avvocati, magistrati, assistenti sociali.
In Italia, se si vuole, si può decidere di restare in un bosco, di crescere lì i propri figli; ciò detto ci sono delle leggi che tutelano l’infanzia, vigilano sulle condizioni igienico-sanitarie dei bambini, nonché sul loro livello di istruzione.
Sono leggi giuste? Ognuno può esprimere le sue opinioni. Viceversa vien da domandarsi se quelle leggi siano sempre applicate o se lo siano state, in particolare, applicate alla famiglia del bosco. Che non vuol dire che non andavano a loro applicate, ma non solo a loro. Detta diversamente: a che punto è la tutela dell’infanzia in Italia? In che misura i bambini, il loro presente, il loro futuro, sono al centro delle depauperate politiche sociali del nostro Paese?



