Kirk non vale i morti di Gaza
Giorgia Meloni e il suo destrissimo governo hanno un problema, un problema sempre più grosso: il genocidio di Gaza.
Il cinico tentativo della destra italiana di usare l’omicidio di Charlie Kirk come contraltare della strage di quasi settantamila gazawi non è infatti riuscito.
Un po’ per una questione numerica: uno non vale 70 mila. Un po’ perché il governo Meloni è complice di Netanyahu, mentre, al contrario, nessun oppositore di Giorgia&co. è in nessuna misura complice dell’omicidio di Kirk.
E non è proprio un dettaglio visto che, tradotto, significa che le centinaia di migliaia di persone che fino a qualche ora fa in piazza protestavano, protestavano anche contro la complicità al genocidio dei gazawi da parte del governo italiano.
Semplifico: Giorgia Meloni è amica e complice del criminale di guerra Benjamin Netanyahu, al contrario nessuno è amico o complice dell’assassino di Kirk.
Tutto questo ha un enorme valore politico. Attenzione: ho scritto “politico”, che non vuol dire necessariamente “elettorale”.
Giorgia, Matteo e gli altri post fascisti perderanno le prossime tornate elettorali per via della loro complicità con il genocidio? Questo lo diranno le urne.
Giorgia, Matteo e gli altri post fascisti temono che sarà così? A giudicare dall’uso degli idranti e dei manganelli contro i manifestanti, pare proprio che questa paura abbiano.