Israele usa la fame come arma contro i palestinesi
Ventuno bambini sono morti nelle scorse ore per malnutrizione a Gaza. Questa è la notizia.
O meglio, questa è la notizia che conferma il fatto che Israele, guidata dal criminale contro l’umanità Benjamin Netanyau, sta usando la fame, l’affamare, come arma.
Vi ricordate quanto, giustamente, ci siamo scandalizzati dell’orrore degli stupri usati come arma?
Anche Hamas lo ha fatto il 7 ottobre 2023. Chiunque abbia visto le immagini dei corpi delle donne israeliane oltraggiati, dilaniati, fatti letteralmente a pezzi: non lo dimenticherà mai. Un orrore senza paragoni.
E se Israele, nel frattempo, non avesse ammazzato 60 mila persone, tutti quelle immagini ricorderemmo.
Ma ora l’orrore è stato cancellato da un orrore più grande. E in questa strage, genocidio, massacro, chiamatelo come volete, ci sono anche i bambini che vengono fatti morire di fame.
I bambini muoiono prima degli altri di fame. Più sono piccoli, prima muoiono.
Sono scene da assedio nazista di Leningrado.
Il problema è che uno stupro, per quanto orrendo, riesci a immaginarlo. Morire di fame no.
Ecco allora ve lo racconto io cosa accade. Bastano pochi giorni senza acqua e cibo, più sono neonati, meno sono i giorni necessari.
E se sono “grandi” ci mettono anche una settimana. La sfortuna dell’età rende l’agonia più lunga.
Primi giorni: perdita di peso rapida, perdita dei capelli, difficoltà a stare in piedi, apatia, collasso sistema immunitario.
Quando non c’è più nulla da fare: stato comatoso, battito rallentato, infarto.
34 gradi centigradi. Quando i bambini malnutriti arrivano con questa temperatura in ospedale, anche se ancora respirano, sono già morti. Inutile anche tentare di nutrirli.
E ora immaginate di essere il padre, la madre, la nonna o il nonno di uno di questi ventuno bambini.