In Italia la bestia social è di destra
Dopo l’omicidio di Kirk ho letto di tutto sulla violenza politica e sulla presunta istigazione alla violenza di certa “sinistra”.
Ho pure sentito evocare, dalle finestre di Palazzo Chigi, le Brigate Rosse e puttanate simili: come se la “bestia” di Matteo Salvini, che sarebbe il vice di Giorgia Meloni, non fosse mai esistita e non avesse dato il là all’aggressione di qualsiasi oppositore politico, culturale, sociale…
Se avete voglia, così per sfizio, vi invito a fare un giretto sui miei social, andatevi a leggere i commenti, che so, ai miei video dalla navigazione verso Gaza.
Insulti di ogni genere, minacce di ogni tipo, auguri di sofferenze atroci e anche di morte.
Finito di leggere, considerate che le espressioni peggiori sono state cancellate e i più violenti odiatori bloccati.
Non perché facciano a me qualche impressione, bensì perché impressione fanno ad altri: a chi mi vuol bene, per esempio… a chi mi chiama “papà”.
Il mondo è pieno di teste di cazzo e i social fanno sì che vengano allo scoperto… poi c’è chi le teste di cazzo isola; poi c’è chi le irretisce con un po’ di fascismo per averne il voto e, infine, c’è chi - con le teste di cazzo da social - ci governa pure.