I muri di Giorgia Meloni
Giorgia Meloni, che vuole tanto tanto cavalcare l’onda dell’omicidio di Charlie Kirk e accusare le opposizioni italiane di essere i mandanti morali dell’assassinio, si è messa a commentare le anonime scritte sui muri.
Una in particolare, comparsa alla Stazione di Porta Susa, che recita: “Meloni come Kirk”.
Giorgia ha risposto di essere onorata di essere stata accostata a Kirk e, sostanzialmente, di non aver paura di una scritta.
Infatti non ne ha paura e la usa per fare un po’ di vuota propaganda.
Le scritte sui muri ci sono da sempre: Cossiga aveva la K, Andreotti la gobba mafiosa e poi c’erano gli amichetti di Giorgia che andavano a tracciare svastiche o croci celtiche su tutti i muri che trovavano.
Oggi non lo fanno più, nel senso che non vanno più in giro a sporcar muri o a picchiar persone, essendosi trasferiti loro e il loro mussoliniani busti nei palazzi del potere.
I tempi cambiano, Giorgia Meloni, per esempio, non indossa più quel bel ciondolo con simbolo fascista ed è un peccato perché siamo certi che i suoi nuovi amici israeliani e quelli delle comunità ebraiche, tanto avrebbero apprezzato.
Il 26 ottobre del 2023, Charlie Kirk ha affermato questo concetto: «I donatori ebrei sono stati il meccanismo di finanziamento numero uno delle politiche radicali, a favore delle frontiere aperte, neoliberali, quasi marxiste… Questa è una bestia creata dagli ebrei secolari».
Vuoi vedere che Giorgia, come lei stessa rivendica, è proprio come Kirk?