Più che Giorgia... Benita Meloni
Giorgia Meloni ha fatto una dichiarazione che avevamo già sentito: ecco quando...
Prima di Giorgia Meloni, solo Benito Mussolini aveva detto una cosa del genere. O meglio, anche il mariuolo Bettino Craxi lo aveva detto, ma non era proprio proprio la stessa cosa.
“Io sono Giorgia” ha affermato - testuale - questa cosa qui: «Io non sono Alice nel paese delle meraviglie, ma sono il capo del governo e non sono un Conte qualsiasi che faceva finta di non sapere cosa facesse il suo ministro degli Interni».
In buona sostanza, Meloni ha fatto un’assunzione di responsabilità sul “Caso Almasri”, cioè ha in sostanza detto che ha condiviso la scelta di non arrestare un criminale contro l’umanità, scarcerarlo e rimandarlo in Libia così che potesse torturare e uccidere detenuti politici, donne, bambini o chi più gli aggradava.
Il riferimento a Conte è per sfottere Conte che ha sempre dichiarato, anche in tribunale, di non aver condiviso il sequestro di migranti attuato - e per il quale è nei fatti nuovamente sotto processo - Matteo Salvini, allora del governo Conte I responsabile degli Interni.
Giorgia invece dice: di quella scelta - che poi sarebbe uno scambio con la Libia: “ti ridiamo l’assassino e tu continua a tenere nei lager i migranti - sapeva e condivideva tutto.
Che somiglia a quel discorso che Bettino Craxi tenne il 3 luglio del 1992, nel quale disse, in buona sostanza: “tutti rubavamo e nessuno parlava”.
Però Giorgia Meloni non ha detto un mal costume, ha fatto una cosa che non si sentiva dal 3 gennaio 1925. In quella data, Benito Mussolini - il politico che lei ha qualificato come il miglior politico etc etc - pronunciò questa frase
:
«Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io ne sono il capo!».
Il Duce era allora una bestia ferita, alle strette, molti si aspettavano le sue dimissioni e, invece, come ogni belva ferita fa: attaccò.
Giorgia Meloni sta facendo questa cosa qui e solo chi ha molta poca memoria non ne riconosce la pericolosa matrice.