Alle tre, una manciata di ore fa, le barche della Flotilla hanno raggiunto il punto, quel punto dopo il quale tutto può accadere.
Ed è a quell’ora che la scorta militare italiana li ha abbandonati. Un abbandonati che fa molta rima con consegnati.
Nemmeno un’ora e sono arrivati. Barche non identificate intorno alle barche di pace, disarmate, cariche solo di aiuti e volontà di rompere il disumano assedio che ha ucciso già settantamila persone e che uomini, donne e bambini continua a uccidere. Ogni giorno.
Nell’indifferenza del mondo che continua a lasciare a Benjamin Netanyahu il suo parco giochi di morte.
E anche con la Flotilla si è messo a giocare. Le imbarcazioni d’assalto di Israele hanno circondato. Minacciato nei gesti. Sono riscomparse nella notte. Poi sono tornate. Poi andate via.
Chiamatela intimidazione. Chiamatela preparazione all’assalto. Chiamatela come volete, ma ricordate che sempre di vigliacchi armati contro eroi disarmati si tratta.
Da adesso può accadere di tutto, anzi di tutto ha già cominciato ad accadere.
Se non ci sarà la pace sarà colpa della Flottilla, parola della Giorgia Merdoni. Hanno la sfrontatezza del loro padrone americano.