“Il week end lungo” è iniziato con la piccola, ormai grande, che armeggiava già all’alba per arrivare presto - prima del solito - al suo liceo… per non entrarci.
«Scrivilo che io oggi manifesto, ma domani sono a scuola #weLungo».
Usciamo insieme e poi finisce che andiamo entrambi verso la sua scuola. «Ci ritroveremo in corteo, forse», ci diciamo salutandoci all’uscita della metro.
Mi fermo all’edicola. Poi seguo la sua scia. Il suo liceo è sul mio percorso. E un po’ faccio in modo che lo sia. È maggiorenne e vaccinata, ma io sono sempre il suo papà.
Le passo accanto, lei è già a parlare di Gaza e la Flotilla. La sfioro e mi saluta con «ciao pà». Non era dovuto, ovviamente mi fa piacere.
Proseguo in direzione Porta Romana, con l’idea di arrivare lemme lemme al concentramento di Porta Venezia. Sono soprappensiero quando qualcuno fa per darmi un volantino. «Professore lo prenda».
Inizio a rispondere «non sono un prof…». Vengo interrotto da un «sei scemo?». Una ragazza, credo del giro di mia figlia, investe il ragazzo, quello che ha il pacco di volantini in mano, con una frase lapidaria: «ma lo sai chi é?! È uno dei comandanti che andava a Gaza».
Il ragazzo è preso in contropiede, si schernisce andando all’attacco: «e perché sei qua?».
«Mi si è rotto il motore destro». Sorrido, faccio per andare.
Mi ferma con una domanda: «altrimenti saresti andato avanti?». È sinceramente incuriosito e con lui anche la ragazza che “mi ha riconosciuto”.
Rispondo la sola cosa che secondo me si può ribattere a questa domanda, domanda che da quando sono tornato mi continuano a fare: «rispondere da qui non ha senso, sarebbero solo parole… in mare è un’altra cosa».
Mi fissa e mi concede un «ci sta» e a me viene da ridere.
Filippo Rigon era il più giovane membro dell’equipaggio della Press Vessel diretta a Gaza e su quel suo slang, sul quel suo “ci sta”, l’ho preso per i fondelli per tutta la navigazione.
Se c’è una cosa, ed è davvero preziosa, che la Flotilla ci ha regalato è un nuovo dialogo che supera ogni tipo di barriera: età, ruoli, distanze, cattedre e chi più ne ha più ne metta.
È un dialogo che francamente si era perduto e che avevo visto, senza capirlo fino in fondo, a Genova, nella famosa manifestazione dei sessanta mila, quella per salutare noi che stavamo partendo per Gaza.
Le manifestazioni di qualche ora fa hanno replicato questo dialogo, stampo, questo nuovo o ritrovato modo.
La Flotilla era questa cosa qua e questa cosa è. Ed è francamente un regalo inaspettato e bellissimo.
Era passata alla storia come la rivolta dei ragazzi con le magliette a strisce. Tra loro Paride Battini, storico console della compagnia portuale di Genova.
Governo Tambroni, poi dopo la marcia dei 60 mila é caduto. Il movimento sociale voleva fare il congresso proprio lì.