In economia funziona così, non si vince mai in due. Qualcuno vince e qualcuno perde.
I dazi sono economia e, diciamocelo, Donald Trump ha vinto.
La narrazione che arriva dalla Casa Bianca, quella che serve a guadagnare il consenso politico negli Stati Uniti, è questa qua: «accordo storico e colossale a favore dei lavoratori americani».
Favoletta: quando girano più soldi non arrivano mai all’ultimo della filiera.
Ciò detto vale quello che scrivevo in premessa: in economia c’è chi vince e c’è chi perde. Ne deriva che se i lavoratori americani hanno vinto qualcosa, i lavoratori europei almeno quel qualcosa hanno perso.
Nella nostra Unione si respira un’aria strana, traducibile con un «l’abbiamo scampata». Qualche sprovveduto - Giorgia Meloni è tra questi - ha pure detto che poteva andare peggio: poteva scoppiare una guerra commerciale.
In realtà la guerra è scoppiata e l’abbiamo persa. Persa su tutti i fronti. Quello dei dazi, adesso; quello degli armamenti, prima.
L’Unione Europea è questa cosa qua: non è nulla. Un colosso con i piedi d’argilla, ma che d’argilla ha anche tutto il resto.
Donald Trump ha vinto, noi europei decisamente no. Noi lavoratori europei, men che meno.